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Borgo Pio, un Mc Donald's al posto della trattoria romana: rione in rivolta

Ancora non è arrivato, ma la licenza del ristorantino tradizionale e già stata acquistata e la catena di fast food ha chiesto l'autorizzazione per il trasferimento in un locale di 600 metri quadrati del Vaticano

Tutta Borgo contro il nuovo Mc Donald's. La nota catena di fast foood si prepara ad aprire le porte davanti all'entrata principale del Vaticano, a pochi metri dal Passetto e dal colonnato del Bernini. Ma i residenti non ci stanno, e sono pronti a diffidare il municipio se dovesse rilasciare l'autorizzazione finale "all'ennesimo scempio"

"Borgo sta per subire una grande violenza - si legge in una lettera inviata al sindaco Raggi e a ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini e firmata dal Comitato salvaguardiamo Borgo - ai documenti che abbiamo acquisito risulta che il colosso ha acquistato la licenza di somministrazione di cibi e bevande da un piccolo ristorante di cucina tradizionale richiedendo autorizzazione al trasferimento di detta licenza nei locali di circa 600 metri quadrati siti in un immobile del Vaticano, in posizione dl'angolo tra Borgo Pio e via del Mascherino, davanti a porta Sant'Anna"

Da un piatto di cacio e pepe a un big mac con patatine fritte? Il regolamento che tutela il patrimonio Unesco, di cui Borgo fa parte, lo vieta. "Questa autorizzazione non può essere rilasciata - spiega il Comitato - è in contrasto con le disposizioni del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio che tutelano le attività commerciali tradizionali, quali espressione dell'identit culturale collettiva, ma anche e soprattutto perché il provvedimento autorizzatorio sarebbe assunto dal I municipio in aperta violazione delle disposizioni del vigente regolamento comunale". Nelle aree tutelate infatti "è vietato trasferire una licenza da un locale di cucina tradizionale a uno di cucina straniera".

AL TAR CONTRO MC DONALD'S - Sul piede di guerra anche il Codacons, associazione dei consumatori. Di Mc Donald's in centro storico ce ne sono già abbastanza, uno inaugurato pochi giorni fa in piazza delle Cinque Lune, proprio a fianco a palazzo Madama. "E’ intollerabile l’invasione di hamburger e patatine fritte nel centro storico di Roma, in zone protette dall’Unesco o di fronte a San Pietro – afferma il presidente Carlo Rienzi – L’apertura indiscriminata di ristoranti McDonald’s nelle aree sensibili della città danneggia non solo i residenti, ma tutti gli altri esercizi di ristorazione, specie quelli storici, che al contrario andrebbero tutelati e salvaguardati, e rappresenta una forma di degrado per la capitale".

Il Codacons annuncia quindi un ricorso al Tar del Lazio contro la recente apertura del McDonald’s di Piazza delle Cinque Lune, e una diffida al sindaco Raggi e al municipio per non consentire l’apertura del gigantesco fast food nel quartiere Borgo. "Il comportamento del Vaticano è abnorme e incomprensibile: mette a disposizione dell’azienda americana interi immobili vicini a posti sacri come San Pietro e ad importanti istituzioni come il Senato, arrecando danno a se stesso e alla città – afferma ancora Rienzi – Per questo vogliamo capire quali rapporti intercorrano tra il Vaticano e la società McDonald’ - considerati gli immobili che la Santa Sede sta mettendo a disposizione del colosso dei fast food - ricordando che la multinazionale è stata di recente denunciata per evasione fiscale e che sarebbe in corso una indagine dell’Antitrust Ue".
 

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