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VIDEO | L’odissea dei cittadini di Monte del Gallo: la linea 34 c’è, ma i bus non passano

Una salita particolarmente impegnativa lunga più di un chilometro. Orfani del trasporto pubblico, anziani costretti ad usare i taxi o restare chiusi dentro casa.

Sono su tutte le furie i residenti della zona di via Monte del Gallo, traversa di via Gregorio VII e alle spalle della stazione San Pietro. Una zona pregiata di Roma che vede anche la presenza di almeno 8 hotel e decine di case vacanza. Peccato che da gennaio 2018 non sono più serviti, almeno regolarmente, dalla linea 34 di Atac, da quando è finito l’appalto con la società Giovi srl che garantiva la presenza di due autobus di piccole dimensioni in grado di transitare su una strada tanto stretta.

“Peccato però che quotidianamente vediamo transitare nel quartiere bus molto grandi e camion e questo fa arrabbiare ancora di più le persone che vivono qui, perché se passano loro possono salire anche i mezzi Atac”, spiega Lanfranco Di Re, portavoce dei cittadini della zona, mentre mostra a Roma Today una foto che ritrae un bus del 1958, "a dimostrazione che questa linea esiste da allora". Dopo la soppressione ufficiale del 34 ad inizio dell’anno, i cittadini hanno raccolto 400 firme per il ripristino del servizio, così dallo scorso marzo la stessa azienda del trasporto pubblico della Capitale annuncia "modifica del percorso e il ripristino del transito del 34 sia via Monte del Gallo".

“Ma non passa - continua Di Re - perché se non ci sono i bus più piccoli quelli grandi si limitano a girare su via Gregorio VII per poi tornare indietro, mentre per noi è importante che facciano questo tratto di strada. Siamo anziani e non possiamo fare una salita tanto ripida, soprattutto se siamo carichi di spesa”.

Abbiamo fatto anche noi il tragitto che sono costretti a fare ogni girono questi cittadini ed è tutt’altro che semplice. A Monte del Gallo esiste infatti solo un bar, per andare dal medico, in farmacia, o in posta a tirare la pensione devono necessariamente raggiungere almeno via Gregorio VII. Sofferenza che si ripercuote anche nell’unico esercizio commerciale presente in questa zona, ovvero il bar Ipigli della famiglia Starace che, oltre a fare da capolinea Atac, aveva una convenzione con l’azienda per far utilizzare la struttura agli autisti.

“Chiediamo che vengano ripristinare le condizioni di prima - conclude Di Re - ovvero due mezzi che percorrano la linea con una frequenza di 25 minuti. Non chiediamo molto, è inaccettabile che i cittadini, soprattutto di una certa età e che pagano tasse ed abbonamento dei mezzi, vengano trattati in questo modo”. 

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