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Omicidio Ceccarelli: secondo fermo, forse è il complice

Dopo la confessione di un 70 enne arriva un secondo arresto in merito all'omicidio di Roberto Ceccarelli. In manette un uomo di 35 anni, la pistola che ha sparato l'aveva lui

Un nuovo arresto, il secondo, per l'omicidio di Roberto Ceccarelli, l'imprenditore ucciso venerdì sera davanti al Teatro delle Vittorie.  L'arresto di un uomo di 35 anni per concorso in omicidio segue il fermo dell'anziano di settant'anni finito in manette la notte tra sabato e domenica scorsa per l'assassinio dell'imprenditore. La persona arrestata la scorsa notte, secondo gli investigatori che lo hanno interrogato per ore negli uffici della Squadra Mobile in questura a Roma, aveva fornito una versione che in alcuni punti era contrastante con quella del primo arrestato.

L'uomo di 70 anni aveva confessato addossandosi ogni colpa. Una confessione così piena che aveva insospettito gli investigatori della squadra mobile i quali dopo indagini a tutto campo hanno individuato un'altra persona, che ritengono con ogni probabilità il vero assassino. Così nella notte questa è stata interrogata dagli investigatori della mobile di Roma. Emerge anche un particolare importante: la pistola che ha sparato l'aveva in mano lui e non l'uomo che ha confessato. Fin dall'avvio dell'interrogatorio di questo secondo uomo per gli inquirenti ci sarebbero state delle versioni contrastanti tra l'anziano fermato che ha confessato l' omicidio, e l'altra persona ora indagata. E solo apparentemente il delitto sembrava quindi risolto, ma c'era una confessione che destava più di un dubbio. E ora si è giunti forse al complice del reo confesso. Perché si sospettava che l'uomo che si è autoaccusato del delitto di via Col di Lana potrebbe coprire chi lo ha aiutato, se non il vero killer di Roberto Ceccarelli. (Ansa)
 

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