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Camere con vista sui rifiuti: riecco le baroccopoli a Monte Mario

Nel parco bonificato qualche mese fa sono tornati ad accamparsi di notte numerosi senza tetto. Con loro sono tornate rifiuti e sporcizia che riempiono nuovamente l'intera zona intorno alla citta giudiziaria di piazzale Clodio

degrado_piazzale_clodioAncora una volta ritornano. Parliamo delle baraccopoli invisibili e dei giacigli di fortuna ben mimetizzati tra i  rovi. Brulica infatti nuovavamente di “invisibili” l’hinterland della città giudiziaria di piazzale Clodio, le aree verdi sotto la cosiddetta “panoramica” (viale dei Cavalieri di Vittorio Veneto) di notte si sono ripopolate di immigrati in cerca di riparo.

A lanciare l’allarme il Consigliere Comunale del Pdl, nonché membro della commissione Ambiente Federico Guidi, che ha fatto un sopralluogo “in seguito alle denunce di numerosi cittadini”. Un sopralluogo durante il quale ha potuto verificare il ricostituirsi di baraccopoli nelle zone sottostanti viale dei Cavalieri di Vittorio Veneto.

Roma Today è andata a verificare e, come testimoniano le immagini, più eloquenti di qualunque parola, il viale e il ponte sotto la “Panoramica” al calar del buio sono piuttosto frequentati. Testimoni i segni dei bivacchi abbandonati tutt’intorno e ben visibili alla luce del sole. Per i dipendenti e gli utenti della città giudiziaria, fare una passeggiata lungo il viale alberato che costeggia il tribunale penale di Piazzale Clodio, ai margini della Panoramica, diventa impresa piuttosto ardua.

Bisogna zig-zagare non solo fra escrementi a macchia di leopardo sul terreno, ma anche stracci, zaini buttati a terra, buste di plastica e bottiglie di birra vuote disseminati sia sotto i cespugli della piccola macchia che in bella vista ai margini. Un’area verde ridotta a discarica a cielo aperto, un vero campo minato dove star attenti a dove poggiare i piedi.

Proseguendo in fondo e girando a destra si giunge sotto il viadotto della “Panoramica” ed è qui che al calar del buio spuntano le “camere con vista su strada”. I resti dei bivacchi, dalle solite buste e sacchi di plastica ai tappeti rotolati in terra, agli stracci arrotolati alla rinfusa sotto il cunicolo, ne sono una testimonianza.

“La mattina presto qui vedo immigrati, romeni, marocchini, che se ne vanno dopo aver pernottato”, riferisce un operaio che da 20 anni lavora al tribunale, Mauro Cursi. Proseguendo il tour lungo il viale degrado, ad un lato giacciono accatastate carcasse di vecchi televisori e Pc, ridotte a pezzi. “Questi, rimediati chissà come, vengono smembrati a pezzi e rivenduti ai rigattieri”, aggiunge Mauro.

degrado_piazzale_clodio_1Ed ecco arrivare gli operatori ecologici armati di ramazze e secchioni a dare una bella ripulita all’area. “Torno oggi dalle ferie e sinceramente non mi aspettavo di trovare così sporco”, afferma Stefano, della cooperativa privata “L’Esempio”, “che ha in appalto la pulizia dell’area. Qui di solito puliamo ogni 2-3 giorni e rastrelliamo  cumuli di rifiuti altissimi, ci dice indicando i cespugli di oleandro. “Qui vengo a pulire almeno da una decina d’anni.  Un’altra area usata come giaciglio notturno è Villa Mazzanti, dove ritroviamo in terra veri e propri materassi matrimoniali, mentre i massi del parco vengono utilizzati come comodini su cui riporre le proprie cose. Gli immigrati si raccomandano a noi di non buttare le loro cose”.

Attraversando viale dei Cavalieri di Vittorio Veneto e raggiungendo il parcheggio antistante è facile raccogliere altre testimonianze di insediamenti abusivi. “Gli immigrati si accampano nel casale abbandonato che sorge su un lato della “Panoramica”, nonostante siano state murate porte e finestre, le hanno abbattute e lo hanno rioccupato. Stanno là senza luce e senza corrente e così si allacciano abusivamente al contatore elettrico e al rubinetto della mia proprietà.”, riferisce Vittorio, che dagli anni Sessanta abita e lavora proprio lì.

Casa e bottega, gestisce un’attività di recupero di materiale edilizio, piastrelle e bidet riciclati accatastati ovunque. Qualche filo con i panni stesi accanto alla sua casetta. Indica la cabina del generatore di corrente elettrica e il rubinetto della parte posteriore a cui – sostiene - di notte viene inserito un tubo per il rifornimento idrico degli occupanti del casolare.

“Da un anno, dopo aver presentato alle autorità regolare denuncia, non pago più luce ed acqua e me le hanno staccate. Mica vengono a verificare gli allacci abusivi”, bofonchia l’anziano, salutando un immigrato che si è improvvisato parcheggiatore nel parcheggio antistante.

Frattanto il consigliere Guidi, ricordando come “gli insediamenti abusivi presenti all’interno della riserva naturale di Monte Mario, siano già stati bonificati all’inizio dell’anno, con una spesa di denaro pubblico e impiego di mezzi e uomini del Corpo Forestale dello Stato”, convocherà  oggi le commissioni comunali Ambiente e Sicurezza alla presenza di Roma Natura, ente gestore della riserva di Monte Mario e del Corpo forestale dello Stato, “al fine di accertare le responsabilità, procedere allo sgombero degli insediamenti abusivi e soprattutto suggerire una più accorta vigilanza e manutenzione delle aree della riserva naturale. Se anche la parte del parco che scende verso piazzale Clodio fosse mantenuta con strade e sentieri puliti al suo interno, oltre a offrire agli abitanti della zona una nuova parte del parco pubblico fruibile, sarebbe certamente più difficile la creazione di insediamenti abusivi all’interno del parco”.
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