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Nuovo mercato Trionfale: via Tunisi diventa una piccola "Malagrotta"

E' la via laterale al nuovo mercato. Da qui passano anche i turisti diretti ai musei Vaticani. Lo spettacolo però è indegno, tanto da aver costretto un commerciante con vetrina sulla strada a chiudere per sempre i battenti

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Dopo i lunghi anni di attesa con gli operatori provvisoriamente parcheggiati su via Andrea Doria e tutte le nefaste conseguenze di precarietà igienico-sanitaria, croce dei residenti, il Mercato Trionfale continua a far discutere, anche ora che si presenta come una delle più avveneristiche strutture commerciali d'Europa. Le proteste dei cittadini hanno ora come scenario via Tunisi, la stradina laterale che fiancheggia la nuova struttura commerciale, inaugurato in pompa magna lo scorso marzo.

La strada è stata, di fatto, trasformata in una vera e propria discarica a cielo aperto con i rifiuti inorganici del mercato accatastati in pile di cassette di legno ed imballaggi di cartone, direttamente sul marciapiede durante le ore di apertura del mercato con di fronte una sfilata di cassonetti, ridotti da 26 a 15, in seguito alle proteste.

  La situazione da terzo mondo di Via Tunisi è ormai insostenibile  
"La situazione da terzo mondo di Via Tunisi è ormai insostenibile", denuncia il presidente del consiglio del XVII Municipio, Giovanni Barbera. “Dall'apertura del nuovo mercato Trionfale, vengono accumulati sul marciapiede una parte dei rifiuti prodotti dagli operatori del mercato, creando problemi dal punto di vista del decoro della zona, ma anche da quello delle condizioni igienico-sanitarie della strada che si trova a soli due passi dai musei Vaticani, una delle mete preferite dai turisti stranieri e italiani”.

Nella via confluiscono infatti  strade di passaggio per i turisti diretti al Vaticano
, che parcheggiano i loro veicoli in via Tunisi e nelle traverse laterali. “Si tratta di uno spettacolo indegno di una zona di pregio”, continua Barbera. “Tale situazione è ancora più ingiustificabile in quanto l'assessore al Commercio del Comune di Roma, che avrebbe dovuto risolvere il problema già da tempo, essendo il mercato una struttura annonaria, continua ad ignorare le lamentele e le legittime proteste dei residenti e degli operatori commerciali della suddetta strada e delle vie limitrofe”.

Plateale il dissenso di un calzaturificio antistante il nuovo mercato. “Sotero”, il nome del calzaturificio, da ben 17 giorni ha scelto la serrata come forma di protesta. Le vetrine con vista sulla “monnezza” sono tappezzate da cartelloni di protesta e dalle foto che documentano la situazione che si viene a creare per le operazioni di smaltimento dei rifiuti del mercato. Il titolare, dopo 30 anni di attività, si è risolto a chiudere definitivamente i battenti.

  Anche avendo ragione da vendere chi protesta viene denunciato  
Il 23 settembre si è incatenato ad un cassonetto dell’immondizia e a metà settembre s’è pure accampato per protesta con una tenda, ma durante la notte è stato prelevato dalla polizia che l’ha denunciato, sequestrandogli la tenda e gli striscioni con su scritto “discarica occupata”.

“Anche avendo ragione da vendere chi protesta viene denunciato”, si indigna il signor Franco, “mentre a chi persegue le prepotenze non succede nulla. Per non continuare a subire queste prepotenze quotidiane sarò costretto a chiudere. Giovedì riapro per smaltire le scorte di merce, poi chiudo. Finora questo spettacolo incivile non si era mai visto, nemmeno quando c’era il vecchio mercato qua davanti. Loro sbagliano i progetti e chi ci va di mezzo sono io. Sono 9 mesi che dal Municipio hanno assicurato di trovare una soluzione, che non si è vista”.

degrado_mercato_trionfale_1A ridosso del mercato infatti a bella vista  si staglia l’isola ecologica per la raccolta differenziata, che si svolge fra il via vai di clienti e passanti, con  gli imballaggi accatastati lungo il muro, mentre i rifiuti organici vengono gettati nelle cavità sul marciapiede per andare a finire nel compattatore posto nel sotterraneo. 

  Qui è diventata la discarica di Malagrotta e per noi residenti non c'è più riposo
 





E il finimondo accade con la chiusura nel primo pomeriggio, con l’arrivo del camion Ama per le operazioni di raccolta: "Qui è diventata la discarica di Malagrotta", accusa la signora Pina, nata qui e residente all’angolo fra via Tunisi e via Caracciolo. “Per noi residenti non c’è più riposo, la mattina presto perché arrivano i furgoni degli operatori per il carico/scarico merci, il pomeriggio per le pulizie. Inquinamento acustico e da rifiuti. Noi residenti ci siamo ridotti alle dipendenze del mercato, abbiamo presentato una lettera di protesta con 103 firme al sindaco, agli assessorati comunali all’ambiente e al commercio. Inoltre si creano problemi di circolazione, soprattutto il sabato con l’afflusso dei clienti del mercato, poiché a via Tunisi è stato invertito il senso di marcia e si creano ingorghi  alle traverse laterali”.

A confermare il disagio per i residenti, il presidente della cooperativa Mercato Trionfale, Adriano Crocetti: “Nei piani interrati hanno fatto un parcheggio a rotazione per 400 posti auto, oltre a 440 box auto privati, dove non c’è spazio per parcheggiare i nostri furgoni che stanno quindi sulla strada. Inoltre un solo compattatore sotterraneo per l’indifferenziata è poco. Così come è insufficiente la raccolta dei rifiuti differenziati sul marciapiede da parte dell’Ama, che dovrebbe venire più volte al giorno.”.

“Nei prossimi giorni”, aggiunge Barbera, “presenterò un esposto alle autorità competenti affinché vengano accertate tutte le responsabilità di questa situazione, anche in riferimento al funzionamento e all'idoneità degli impianti realizzati all'interno della nuova struttura per lo smaltimento dei suddetti rifiuti”.

Il deposito dei rifiuti organici nell’impianto collocato al di sotto del marciapiede di via Tunisi determina infatti, in alcune ore della giornata, esalazioni maleodoranti. Infine le operazioni di scarico merci che avvengono nelle ore notturne e lo smaltimento dei rifiuti realizzato tramite speciali mezzi trituratori e compattatori hanno determinato un significativo incremento dei livelli di inquinamento acustico e atmosferico nella suddetta zona.

Nell’occhio del ciclone, le aree adibite allo scarico/carico merci, “che generalmente nei centri commerciali sono previste nelle aree interrate, non su strada come qua”, conclude Barbera precisando che “il municipio17 ha proposto sia all'Ama che alla società che ha la concessione della struttura di via Andrea Doria, per evitare l'accumulo di rifiuti sul marciapiede di via Tunisi, di utilizzare il compattatore di piazza Maresciallo Giardini, un impianto dell'Ama. Con tale soluzione, la società che gestisce la struttura di via Doria avrebbe dovuto dotarsi di automezzi per fare la spola tra il mercato e il suddetto impianto in maniera tale da evitare i cumuli di rifiuti sul marciapiede”.

Già a maggio Barbera aveva denunciato l’invivibilità della situazione, “determinata da un errore di progettazione dell’impianto di compattamento dei rifiuti realizzato all’interno del mercato che costringerebbe la raccolta e lo smaltimento di tali rifiuti direttamente sul marciapiede della suddetta strada.”.


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